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16/06/2021
16 giugno: Giornata mondiale delle rimesse familiari
Anche con la pandemia, il flusso di denaro verso l’estero ha retto.

Il 16 giugno cade la Giornata mondiale delle rimesse familiari, ricorrenza istituita dall’ONU per celebrare gli oltre 200 milioni di persone che inviano denaro ad amici, familiari e persone care nel proprio Paese di origine.

La Giornata (IDFR, International Day of Family Remittances) ricorda soprattutto il bisogno di assistenza e di sostegno degli oltre 800 milioni di individui che dipendono proprio da questo invio costante di denaro e che altrimenti non potrebbero provvedere al proprio sostentamento. 

È un bisogno che pesa ancora molto: basti pensare che già nel 2019, le rimesse avevano superato gli investimenti stranieri diretti come maggiore fonte di capitale verso i Paesi in via di sviluppo rappresentando il 10% del PIL delle Filippine e il 7% del PIL della Nigeria.

La notizia, tuttavia, è che nonostante la pandemia di Covid-19, il flusso mondiale delle rimesse di denaro spedite nel 2020 dai migranti ai loro familiari ha resistito arretrando di pochissimo.

Il denaro ricevuto dai Paesi a basso e medio reddito per il tramite dei canali ufficiali ha raggiunto i 540 miliardi di dollari nel 2020, appena l'1,6% in meno di quanto catalizzato nel 2019, quando si arrivò ai 548 miliardi di dollari.

I numeri in Italia 

Lo stato di salute delle rimesse nel nostro Paese è stato certificato anche dalla Banca d’Italia che ha pubblicato i dati relativi all’intero 2020 nel consueto report “Le rimesse verso l’estero degli immigrati in Italia”

Nell’anno della pandemia, le rimesse spedite dalla penisola hanno oltrepassato i 6,7 miliardi di euro, circa 750 milioni in più di quanto inviato nel 2019 e un incremento di quasi un miliardo di euro registrato nel secondo semestre. Continua quindi il trend positivo avviato nel 2016, anno in cui venne interrotta la discesa del flusso che si protraeva dal 2012. 

Dal report emerge che i Paesi del mondo interessati dalle rimesse tricolori sono stati ben 222, tra questi anche le Isole Pitcairn nell’oceano Pacifico meridionale e la Repubblica insulare di nel Pacifico centrale.

Per il terzo anno consecutivo il Bangladesh si conferma il primo Paese di destinazione con oltre 707 milioni di euro ricevuti, quasi 150 milioni in meno rispetto al 2019 (856 milioni di euro).

La Romania, secondo paese di destinazione con 604 milioni di euro, perde 9 milioni rispetto al 2019 (613 milioni di euro).